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Progetto di riuso di un complesso di archeologia industriale - Via Spasimo (In corso)

Localizzazione: Palermo, Mandamento Tribunali, Via dello Spasimo n.72.
Estensione: 3000 mq.
Destinazione d’uso: Residenziale e turistico-ricettiva.
Numero di unità immobiliari residenziali : 18.
Il progetto è relativo a lavori di manutenzione straordinaria, risanamento conservativo e frazionamento del complesso edilizio con accesso da via dello Spasimo 72 e Piazzetta dei Bianchi 1, adiacente l’oratorio dei bianchi. Trattasi di un complesso di archeologia industriale, un ex conservificio alimentare che nel corso degli anni è stato occupato, in tutti quelli che erano gli spazi aperti, da numerose superfetazioni. Le strutture originarie sono costituite da grandi capannoni con capriate talvolta lignee, talvolta in ghisa e da porzioni realizzate in mattoni di laterizio. Elemento caratterizzante l’intero complesso è l’antica ciminiera in pressati di laterizio, praticamente integra pur in assenza di cerchiature. Sono presenti anche altri corpi bassi novecenteschi, di servizio ai capannoni della produzione. All’interno sono stati trovati vari macchinari della produzione di un tempo, fra cui la caldaia, collegata alla ciminiera, che riporta la scritta ”Franco Tosi – Legnano”, noto produttore di macchinari industriali a vapore, quali turbine e caldaie.
il complesso è infine completato da una stecca edilizia prospettante la via dello Spasimo, una struttura in muratura portante disposta su tre livelli e molto ben conservata, molto probabilmente destinata a residenza degli operai che lavoravano nella fabbrica. Il piano terra, coperto da volte in pietra, era invece destinato a magazzini e collegato con l’accesso carrabile sulla via dello Spasimo dove si trova una pesa per mezzi o materiali, della quale si vedono chiaramente il “piatto” e la bilancia.
Al suo interno verranno realizzate diciotto unità immobiliari residenziali, mentre la stecca su via dello spasimo sarà interamente destinata a struttura turistico-ricettiva. L’intenzione è quella di salvaguardare, evidenziandoli, tutti quelli che sono i tratti della fabbrica tardo ottocentesca e far si che questi diventino linee guida per la definizione del nuovo progetto di riuso.