Localizzazione: Palermo, Mandamento Monte di Pietà, via Montevergini n.19.
Estensione: 4500 mq.
Destinazione d’uso: Residenziale.
Numero di unità immobiliari residenziali : 18.
Il Palazzo prospetta sulla via Montevergini, una delle vie principali dell’impianto più antico della città murata, a poca distanza dalla Cattedrale. Circondato nel settecento da chiese e conventi, fra i quali il più antico era il convento del Cancelliere e il più monumentale il complesso del convento “S. Maria di Montevergini”.
Il Palazzo Benso della Verdura che, nella seconda metà del settecento fu di proprietà dei duchi di Pratoameno, non presentava caratteristiche di un tipico palazzo settecentesco ed aveva subito nei secoli molte trasformazioni.
Potrebbe essere assimilato, da un punto di vista planimetrico, ad un agglomerato di fabbricati attorno a slarghi interni, secondo un modello distributivo che richiama quelli arabi del X secolo. Proprio in questa distribuzione planimetrica, frutto molto probabilmente di una fusione di tante cellule minori e antiche, forse arabe, consiste il fascino del palazzo. Sebbene non avesse porticati o doppie e triple corti, rappresenta un interessante caso fuori dagli schemi dell’architettura nobiliare settecentesca. Le svariate aggiunte avevano creato al suo interno spazi, cortili, pozzi di luce, balconi, terrazzi a diversi livelli e un giardino che, anche se sormontato da alte mura, è una felice oasi di verde nel cuore della vecchia città.L’edificio passa in proprietà Benso e Sammartino Giulio, duca della Verdura nel 1973.Il palazzo si presentava, al momento dei primi rilievi, in discrete condizioni statiche e conservava ancora al piano nobile volte affrescate e decorazioni parietali.
Da un punto di vista strutturale risulta un agglomerato di scatole murarie, senza un ordine preciso, che si sviluppano attorno ad un patio ed un giardino. L’agglomerato presenta un unico fronte di sessantacinque metri prospicente la via Montevergini, dal civico n°11 al civico n°27.
Entrando nello specifico dell’impianto ci si ritrova dinanzi a differenti porzioni: la prima è rappresentata da quella che dal civico n° 13 arriva al civico n° 27 che nel P.P.E è classificata “Palazzo”; la seconda è quella compresa tra il civico n° 11 ed il civico n° 13 e nel P.P.E. è classificata “palazzetto”, la terza è classificata come “catoio multiplo” con la modalità d’intervento “ristrutturazione”. Benché l’area sia suddivisa in tre diverse tipologie con due differenti modalità d’intervento, il progetto volge ad uniformare l’intervento di recupero dei diversi manufatti in un unico complesso sviluppato attorno al verde esistente, cuore del progetto.
All'interno sono state riprese le murature, restaurate le volte, con particolare attenzione per quelle affrescate, sono state eliminate le superfetazioni. La destinazione d’uso è residenziale ad eccezione di alcuni piani terra ove si trovano garage, locali di deposito e studi professionali.